Tutti siamo oramai consapevoli che è meglio iniziare a correggere i denti e l’ occlusione dei bambini il prima possibile, ma di quali altri problemi dobbiamo preoccuparci per i nostri piccoli?
Non c’è un unico professionista che si occupa di questi disturbi, ma un insieme di specialisti che possono e devono collaborare tra loro per segnalare la presenza dei problemi di sviluppo della bocca.
Parliamo del pediatra, del dentista specialista in ortodonzia (si occupa della diagnosi e della cura delle malocclusioni), dell’otorinolaringoiatra, del foniatra (medico specialista in disturbi del linguaggio, della voce e della deglutizione), del logopedista.
Per le neo mamme, è già difficile districarsi fra tutti i consigli e le indicazioni a volte anche contrastanti: mai allattare artificialmente, sì al ciuccio ma anatomico, il dito fa bene allo sviluppo psicofisico dei bambini, ma è un disastro per i denti, etc.
Molto spesso si aggiunge la maestra d’asilo che suggerisce di fare logopedia perché il bambino non parla bene e magari mastica anche male.
Come orientarsi tra tutte queste indicazioni? E soprattutto, CHI se ne deve occupare? Qual è il professionista giusto cui rivolgersi?
I denti, la bocca e la lingua dei bambini sono DIRETTAMENTE correlati al loro linguaggio e allo sviluppo della deglutizione questo è il motivo per cui è indispensabile che i bambini vadano dal dentista il prima possibile (già dai 4-5 anni).
Il foniatra è lo specialista che, attraverso la valutazione funzionale di queste strutture, fornisce indicazioni terapeutiche sulla corretta impostazione delle prassie di tali distretti in ambito fonatorio e della deglutizione, favorendo indirettamente il mantenimento dei risultati ortodontici. Le indicazioni che vengono fornite alla visita foniatrica vengono prese in carico dal logopedista.
In ortodonzia, per ottenere un risultato di trattamento stabile, i denti devono subire pressioni equilibrate tra la muscolatura intra-orale (lingua) ed extra-orale (guance) e labbra).
Alcuni fattori contribuiscono a sconvolgere questo prezioso equilibrio e possono compromettere i risultati a lungo termine:
- Mancanza di tono delle labbra, spesso associata alla respirazione orale.
- Propulsione o cattivo posizionamento della lingua durante la deglutizione.
- Posizione inappropriata della lingua a riposo.
- Problemi con l’articolazione dei suoni.
- Cattive abitudini periorali (succhiarsi il pollice, mangiarsi le unghie, ecc.).
- Tonsille o adenoidi ingrossate.
Due sono le cose importanti da sapere.
La prima è che i denti e la bocca sono un insieme funzionale, cioè vanno considerati come le parti di un unico insieme che comprende anche la lingua, naso, labbra e muscoli del viso.
Un buon equilibrio di forma e funzione di questi elementi è la base indispensabile per lo sviluppo di un viso armonico.
Per esempio se il naso è troppo stretto, o è sempre chiuso per problemi di raffreddori ricorrenti, allergie prolungate, adenoidi troppo grosse, il bambino è costretto a respirare con la bocca. In questo caso, la lingua, quando è a riposo, non sta più appoggiata sul palato, ma rimane tra i denti dell’arcata inferiore per facilitare l’ingresso di aria dalla bocca.
Questo comportamento ha delle grosse conseguenze su tutta la bocca: il palato e l’arcata superiore, in assenza della forza modellante della lingua, si restringono, così si riduce lo spazio a disposizione dei denti che divengono sporgenti o si accavallano tra loro.
La masticazione risulta faticosa e poco efficiente perché la lingua , che ha perso tono muscolare, non riesce a spostare bene il boccone a destra e a sinistra e non si muove più verso il palato per spingere il boccone in gola, ma si infila tra i denti. Così vediamo che il bambino mastica con la bocca aperta, perde facilmente saliva dai lati della bocca, ingoia bocconi poco masticati.
Recentemente, durante il 46° congresso internazionale della Società di Ortodonzia, è stato firmato un documento che chiarisce come dovrebbero essere gestiti i problemi di sviluppo della bocca del bambino e, in particolare, alla presenza della deglutizione infantile, o disfunzionale.
In questo documento viene descritto il ruolo di ogni figura coinvolta nella diagnosi e cura di questo problema:
Il pediatra, che solitamente è il primo a vedere il bambino, può osservare la presenza di difetti o anomalie della bocca, la comparsa di problemi legati alla respirazione, alla masticazione, l’uso prolungato del dito o del ciuccio, problemi di linguaggio.
Il foniatra, per fare diagnosi di deglutizione infantile, oltre che di eventuali disturbi della respirazione e del linguaggio. E’ quest’ultimo che prepara il programma di riabilitazione necessario a correggere la deglutizione che sarà poi svolto dal logopedista.
Il logopedista realizza il programma di riabilitazione.
I professionisti coinvolti, insieme, decidono i tempi di intervento di ciascuno e pianificano il piano di lavoro complessivo. In questo modo si può garantire un intervento che diventa multidisciplinare e coerente, capace di risolvere in modo completo i problemi di sviluppo della bocca e a volte del viso stesso del piccolo paziente.
Articolo curato dai Dottori: Leonardo Perrone (Ortodontista) e Carmine Papa (Foniatra Audiologo otorinolaringoiatra) presso Copa Servizi.
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