La patologia artrosica dell’anca (la coxartrosi)
L’articolazione dell’ anca è coinvolta in quasi tutti i movimenti del corpo umano ed è di fondamentale importanza per la deambulazione. Permette di sostenere il carico del corpo ed esegue, nel corso di una vita, circa 2 milioni di movimenti.
L’anca è classificata come enartrosi, cioè una articolazione sferica, come lo è la spalla. Si compone di una parte femorale, costituita dalla testa del femore (cioè la parte più prossimale dell’osso) che è di forma sferica e dall’acetabolo che è collocato nel bacino ed ha una forma concava.
Oltre alle componenti ossee, i capi articolari sono rivestiti da cartilagine, un tessuto con caratteristiche tali da permettere il contatto continuo tra i capi articolari, garantendo in questo modo il corretto funzionamento dell’articolazione. L’articolazione è avvolta in una capsula che contiene liquido sinoviale e la stabilità è garantita da legamenti e tendini che la rivestono.
Le patologie dell’anca possono essere di natura articolare ed extra articolare.
La coxartrosi, conosciuta anche come artrosi dell’anca, è una patologia degenerativa progressiva dovuta alla usura della cartilagine articolare. Il progressivo deterioramento della cartilagine articolare fa affiorare l’osso subcondrale in entrambi i capi articolari (femore e bacino) provocando attrito e di conseguenza infiammazione, dolore e limitazione della mobilità articolare. L’artrosi primaria è idiopatica (cioè non ha cause conosciute) ed è una malattia genetica, ma esistono forme secondarie dovute a traumi articolari, deformità articolari, patologie reumatiche.
La maggior parte dei pazienti con artrosi dell’anca ha una età superiore ai 50 anni ma esistono anche forme che si manifestano a 30 e 40 anni. Il paziente avverte dolore in regione inguinale e crurale con irradiazione spesso al ginocchio ed al gluteo.
Oltre ad una attenta valutazione clinica fatta da un medico specialista in ortopedia e traumatologia, una radiografia del bacino in proiezione AP in ortostasi mette in evidenza i segni tipici di questa patologia ed aiuta il clinico a formulare una corretta diagnosi. La risonanza magnetica e la TC sono esami di secondo livello spesso non utili e sicuramente più costosi nel percorso diagnostico della patologia suddetta.
La moderna scienza ortopedica offre oggi diverse opzioni terapeutiche per il trattamento della patologia artrosica che sono in relazione alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente. Le forme non severe possono essere curate con soluzioni non chirurgiche tra cui l’utilizzo di farmaci, la fisiochinesiterapia, la terapia strumentale e la terapia infiltrativa.
Diversa è la terapia per forme artrosiche severe per le quali si ricorre spesso ad intervento chirurgico di artoprotesi di anca.
Questo intervento chirurgico permette di sostituire l’articolazione danneggiata con un impianto protesico che funge da nuova articolazione. Lo scopo primario dell’intervento chirurgico di impianto della protesi è quello di togliere il dolore e di ridare una normale articolarità all’anca migliorando la qualità della vita del paziente.
Articolo curato dal Dott. Massimiliano Amato, Specialista Ortopedico presso Copa Servizi
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